AgriEuro, l’arte di coltivare la crescita

AgriEuro

In principio era il negozio: che è ancora pienamente operativo, affacciato su una delle principali vie di accesso alla città di Spoleto, con la scritta “Settimi” in bella vista. È qui che Manlio Settimi, negli anni settanta, aprì il suo punto vendita di macchine agricole e da giardinaggio. “Ancora ci passa qualche ora al giorno - racconta il figlio Filippo - e anche se ci sono due addetti che gestiscono tutto benissimo, se gli capita l’occasione si occupa lui volentieri, a ottantasei anni, della vendita di qualche macchina”.

È proprio dal negozio “Settimi Macchine Agricole” che parte una storia imprenditoriale decisamente fuori dall’ordinario, fino alla creazione di una realtà di assoluto rilievo a livello europeo. Una storia che ha inizio da una quotidiana esigenza di ufficio. “Nel 2007 - spiega Filippo Settimi, oggi CEO di AgriEuro - lavoravo in negozio e avevo bisogno di un particolare modello di fotocopiatrice. A Spoleto non riuscivo a trovarla, e un amico mi suggerì di acquistarla su internet: trovai quello che cercavo su Ebay. Si era ancora agli albori del commercio on line: il prodotto arrivò, in contrassegno, e fui decisamente soddisfatto. Tanto da fare un po’ di ricerche per vedere se si trovava in rete anche materiale del nostro settore: decespugliatori, motoseghe… vidi così che esisteva già un po’ di offerta; e, soprattutto, che per ogni prodotto venduto c’erano delle recensioni che dimostravano come ci fosse un interesse concreto, un pubblico e un mercato. A quel punto ormai si era accesa la lampadina: ‘ci provo anch’io’. Pochi mesi dopo andammo on line, sempre su Ebay, con qualche articolo; certo, le dimensioni erano molto ridotte rispetto al mercato attuale, ma la vendita attecchì subito”.

Un processo, si potrebbe pensare, guidato dalla passione per le nuove tecnologie: “Quanto ne sapevo, all’epoca, di informatica? Assolutamente zero” è la sorprendente risposta di Settimi, che racconta: “Era arrivato da pochissimo in azienda il primo pc, che utilizzavamo ancora in modo molto elementare. Iniziai a inserire on line i primi prodotti da autodidatta, dapprima utilizzando semplicemente gli strumenti della piattaforma e poi approfondendo le mie conoscenze, a partire dal linguaggio di programmazione HTML. Ero così convinto che, ancor prima di iniziare a vendere on line, feci un importante acquisto di macchine pronte a magazzino e destinate a questo canale: il disegno era già tutto ben chiaro nella mia testa. Un investimento e anche un rischio, ma le vendite decollarono immediatamente: fu una soddisfazione enorme, la sensazione di aver fatto qualcosa di modernissimo”.

Ben presto le vendite online superano quelle del negozio al dettaglio; il rapido sviluppo assorbe sempre più energia e spazi rendendo indispensabile una struttura adeguata. Nasce così, nel 2008, AgriEuro; nello stesso anno viene lanciato il sito istituzionale www.agrieuro.com (destinato nel giro di pochi anni a diventare la principale piattaforma di vendita online dell’azienda) e viene acquistato uno spazio dedicato esclusivamente alla sede amministrativa e logistica della neonata azienda: un vecchio mulino poco distante dallo storico negozio, in cui si installa il primo nucleo di uffici della società, un centro distributivo di 3.000 mq e un’officina interna per la riparazione delle macchine.

Da quei primi esordi lo sviluppo è esponenziale, con una progressione che vede l’azienda triplicare le proprie vendite di anno in anno. Ricorda Alessia Settimi, sorella di Filippo e responsabile della parte amministrativo-finanziaria e delle risorse umane di AgriEuro: “All’inizio ci trovavamo in uno scenario pionieristico, basta pensare che la prima edizione del Codice del Consumo è datata fine 2005 e non eravamo obbligati a emettere fattura, ma noi ci eravamo comunque organizzati fin da subito: allegavamo gli scontrini nel pacco e ne tenevamo copia in archivio, allegata all’ordine, riassumendo tutto in un file word. Un sistema rudimentale, ma efficace per l’epoca; e poi, nel corso del tempo, abbiamo continuato ad adeguarci alle esigenze organizzative e allo sviluppo della normativa”.

In quindici anni di attività AgriEuro non arresta la sua crescita, con tassi di sviluppo che nei primi anni - complice anche il boom di Internet - arrivano quasi al 200%, e che anche ora, in un mercato più maturo, si attestano su livelli ben superiori alla media di settore, intorno a un robusto 25%. “Con l’eccezione - racconta ancora Filippo Settimi - del 2020, anno del Covid, in cui ci fu un salto del +75%: si trattava certamente di dati influenzati dal lockdown e dalle varie restrizioni, ma va detto che anche nei periodi successivi, di ritorno alla normalità, non c’è stato alcun rimbalzo negativo. Al contrario, siamo stati in grado di rendere strutturali quei risultati, costruendoci sopra a ritmi di un ulteriore 20% annuo; anche per il 2023 puntiamo a raggiungere i buoni risultati degli anni precedenti”.

AgriEuro, oggi, è una realtà che fattura 129 milioni all’anno (dati 2022) e conta quattro centri distributivi: uno a gestione diretta a Spoleto e tre in outsourcing (Bologna, Novara e Piacenza), per un totale di 80.500 mq di magazzini coperti; per il polo più recente, quello di Piacenza inaugurato nel 2021 in collaborazione con Fercam, è già previsto un raddoppio degli spazi entro la metà del 2023 e un numero di spedizioni quadruplicato entro il 2024.

Ma come si gestisce una crescita così rapida e vertiginosa? Come si riesce a tenere il passo con esigenze e volumi che si moltiplicano mese dopo mese? “È stato molto impegnativo - è la risposta a tre voci di Filippo, Alessia e Alessandra - e ci ha fatto vivere tutti questi anni sempre sotto pressione, in una costante rincorsa. Perché - prosegue Filippo - per quanto si cerchi di mantenersi al passo con l’evoluzione dell’organizzazione, di far sì che si mantenga adeguata ai tassi di sviluppo del business, ci si trova comunque a gestire fasi estremamente faticose. Di fatto, con moltissimo lavoro, ci siamo sempre riusciti… anche se con l’impressione, ogni tanto, di essere costantemente in lotta contro il tempo. Una crescita, peraltro, che si è sempre autofinanziata: fino a oggi, infatti, gli utili sono stati completamente reinvestiti. Tra le sfide più cruciali ci sono soprattutto quelle legate a una visione di medio periodo: in particolare sul fronte della logistica, dal momento che l’aumento del business a ritmi importanti richiede in primo luogo un corrispondente aumento della capacità di stoccaggio, e quindi di spazi, in modo da poter dare un tetto ai nuovi e più ingenti volumi. Va detto peraltro che da alcuni anni si lavora ormai su programmazione, sulla base di proiezioni che consentono di avere una situazione prospettica più chiara e definita”.

Un secondo aspetto cruciale è quello delle competenze, particolarmente rilevante per un’azienda come AgriEuro. Tra i punti di forza della struttura, che le hanno consentito di diventare leader nazionale nella vendita on line di macchine per l’agricoltura e il giardinaggio, non c’è infatti solo l’enorme varietà di marchi (oltre 200) e di prodotti a disposizione (per un totale di più di 8500 referenze). A caratterizzare l’azienda è anche la particolare politica di assistenza pre e post-vendita, svolta attraverso reparti dedicati con operatori madrelingua (italiano, francese, tedesco, spagnolo e inglese) per ciascuno dei Paesi in cui l’azienda è presente. A parlare in questo caso è Alessia Settimi, che snocciola una serie di numeri decisamente significativi: “Ad oggi il nostro team è composto da 140 persone (compresi i tirocinanti, che faccio entrare nel calcolo dal momento che finora circa l’85% di loro è stato poi confermato con un contratto di lavoro), con un’età media di 33 anni. Di questo totale, 30 persone sono con noi da meno di 12 mesi, e 80 (pari al 57%) hanno un’anzianità aziendale inferiore ai 3 anni; solo 44 persone sono qui da più di 5 anni. È evidente quindi come anche questo sia stato un aspetto estremamente sfidante, anche per il particolare mix di competenze richieste ai nostri operatori: la conoscenza del settore, delle tecniche, degli articoli, delle lingue. Negli ultimi tempi anche su questo stiamo investendo di più, attraverso risorse interne specializzate: il che ci ha portato a partecipare a career day universitari, collaborare con istituti scolastici, organizzare forme di alternanza scuola-lavoro, istituire borse di studio…”.

L’assistenza post-vendita, a cui si è accennato, è un tema che merita un approfondimento. “Si tratta - specifica Filippo Settimi - dell’elemento distintivo del nostro posizionamento sul mercato, di uno dei principali motivi per cui le persone trovano un valore ad acquistare da noi. E quando parliamo di assistenza post-vendita, intendiamo un concetto ben più ampio del semplice call center (una parola che da noi non esiste!): c’è ovviamente anche la risposta a richieste di informazioni, ma nel nostro caso intendiamo soprattutto temi concreti come riparazione, gestione dei ricambi, risoluzione dei problemi tecnici. In pratica se il cliente, dovunque esso sia, ha un problema con un prodotto, gli basta contattare il nostro centro assistenza: l’articolo gli viene ritirato, portato nella nostra officina di Spoleto o nell’officina partner più vicino a lui per la riparazione e riconsegnato a domicilio, tutto gratuitamente: un unicum sul mercato, poiché in genere il venditore si limita tutt’al più a indicare il centro assistenza della società produttrice. Negli ultimi tempi, a questo servizio è stata inoltre affiancata una rete europea di centri assistenza in accordo diretto con AgriEuro, presso i quali, in caso di problemi, è possibile rivolgersi con la garanzia dello stesso livello di servizio. Un’integrazione che consente di migliorare ulteriormente la nostra presenza presso la clientela”.

Altra caratteristica peculiare di AgriEuro è quella di aver mantenuto una rigorosa verticalizzazione dell’offerta, senza farsi tentare da un allargamento su altri settori merceologici. “Per come la vediamo, dal nostro punto di vista sarebbe stata una strada dannosa per la nostra azienda, perché l’avrebbe snaturata. Un ampliamento dell’offerta comporterebbe il rischio di perdere quella forte connotazione che ci identifica e ci caratterizza come specialisti di macchine agricole e da giardinaggio, e che costituisce un nostro punto di forza”. Questa specializzazione e vicinanza alla clientela offre inoltre all’azienda un osservatorio privilegiato sul settore, che le consente di identificare necessità ed esigenze di prodotti non ancora presenti sul mercato; è su questa base che, dal 2013, sono stati sviluppati una serie di brand proprietari: i marchi GeoTech e GeoTech-Pro (i cui prodotti vengono fabbricati in Cina seguendo le necessità tecnico-commerciali europee e gli standard di sicurezza CE) e i brand AgriEuro Premium, AgriEuro TOP-LINE e Seven Italy, con produzione in Italia di altissima qualità. Anche in questo caso lo sviluppo è stato rapidissimo: tanto che negli ultimi mesi è diventata operativa la AgriEuro Shanghai Co. Ltd “creata - spiega ancora Settimi - proprio con l’obiettivo di ottenere un rapporto ancor più diretto con i fornitori cinesi e una maggiore facilità nell’attuazione degli accordi commerciali, delle forniture, della gestione dei problemi e delle assistenze”.

Capitolo a parte spetta poi al tema della sostenibilità, particolarmente sentito all’interno dell’azienda. “Nella nostra attività di azienda commerciale il tema più critico è quello degli imballaggi, che possono costituire un elemento altamente impattante e in cui un nostro intervento può effettivamente fare una differenza. Per questo abbiamo recentemente studiato, realizzato e investito cospicuamente  su una linea di imballaggio con tecnologia industria 4.0, un macchinario unico nel suo genere, che ha completamente azzerato l’utilizzo di plastica (come film protettivi, reggette, chips in polistirolo o cuscini d’aria per la protezione dei prodotti). Il nuovo imballo, realizzato in carta e cartone riciclato all’80%, è a sua volta al 100% riciclabile. Inoltre, per combattere il fenomeno della deforestazione, su questa linea di imballaggio abbiamo totalmente eliminato l’utilizzo dei pallet in legno, sostituendolo con cartone riciclabile, grazie all’applicazione di piedini cartonati sotto le scatole per pesi specifici dai 25 agli 80 kg. Per prodotti sopra gli 80 kg ancora dobbiamo usare i pallet tradizionali… ma ho già una mezza idea per una soluzione. Intanto, nei prossimi mesi abbiamo già in programma una seconda linea analoga a quella già esistente, ma con una produttività quattro volte superiore”.

Insieme ad Alessandra Settimi, responsabile della gestione degli ordini, abbiamo visitato i grandi e luminosi uffici della sede di AgriEuro, dove è tangibile il dinamismo e l’energia di questa realtà in costante crescita: basata, in primo luogo, sulle capacità e sulla visione prospettica del suo creatore, che ha in cantiere molte altre idee e progetti per il futuro. “Per i prossimi anni - conclude Filippo Settimi - pensiamo alla creazione di nuove sedi logistiche. Nel 2024 abbiamo anche in programma l’ampliamento dell’attuale sede di Spoleto. E poi, c’è il tema di un’ulteriore espansione all’estero: un canale che abbiamo aperto da una decina d’anni e che nel 2022 è arrivato a rappresentare il 56% del totale delle vendite, in particolare verso Germania, Francia e Spagna. Per ora è tutto gestito dall’Italia, con figure madrelingua che offrono gli stessi servizi dei nostri clienti nazionali. Ma di certo in questi Paesi c’è un ulteriore grandissimo margine di crescita: che potrebbe essere facilitata, in un futuro, dalla creazione di società e di logistiche locali. Del resto, anche il nostro nome fin dall’inizio era stato scelto per le sue caratteristiche di internazionalità: sia ‘Agri’ che ‘Euro’ sono utilizzati e perfettamente comprensibili in tutte le principali lingue europee. Insomma, non ci annoieremo”.

E a giudicare dagli ultimi 15 anni, c’è sicuramente da crederci.

 

Nella foto: Filippo Settimi

Ultima modifica 04/05/2023